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ELCITO

La frazione di Elcito è forse la località più suggestiva del Comune di San Severino Marche del comprensorio del San Vicino; il piccolo borgo definito “andino” è un vero gioiello cinto da mura difensive e raccolto intorno alla chiesa di S. Rocco, vero bastione inespugnabile a presidio del sentiero che dalla valle di S. Clemente saliva verso l’abbazia di Val Fucina, ne difendeva l’integrità e le ricchezze.

Elcito è arroccato come un nido d’aquila su di uno scoglio strapiombante, posto a una quota 824 metri sul livello del mare. Spopolatasi negli ultimi decenni, è divenuta luogo di villeggiatura, il che ha consentito il recupero degli edifici altrimenti destinati alla rovina. I residenti sono meno di cinque, tutti anziani, mentre la maggior parte delle abitazioni, ben restaurate, viene utilizzata come casa per le vacanze. Fortunatamente il luogo è intatto e gli interventi effettuati hanno rispettato le originali tipologie architettoniche. Il gruppo di case, con la chiesa parrocchiale, è caratterizzato da finestre di ridotte dimensioni, così come le porte, realizzate in tale modo al fine di ridurre al minimo le conseguenze del freddo. Al di fuori dei mesi estivi, un silenzio di pace, rotto solo dal rumore del vento che talora soffia impetuoso, accompagna il visitatore e l’escursionista. Non vi sono locali pubblici, mentre sono presenti fonti con freschissima acqua abbondante.

La chiesa, del 1901, custodisce un bel coro ligneo, due confessionali lavorati artigianalmente e un dipinto di Maria Desolata dietro un altare “privilegiato perpetuo.

PRECICCHIE

Precicchie deriva dal latino “Praecep”, che significa dirupo, sorge infatti su un dirupo, è il più piccolo castello della Vallesina nel Comune di Fabriano.
Arroccato a mt. 535 s.l.m. Feudo dei conti Attone dei Rovellone e successivamente dei Chiavelli, le sue origini risalgono al XI sec.
Mantiene intatto il suo fiero passato medievale pressoché intatto e ben conservato testimoniato da un possente nucleo fortificato costituito dal palazzo del feudatario, le massicce mura con finestre e feritoie, rafforzate da due contrafforti a sezione triangolare, le porte ad arco ogL’associazione il castello di Precicchie, con il patrocinio del Comune di Fabriano, organizza nel periodo di Natale un Presepio Vivente ambientato nel Castello.

Il Palio dei Campanari (Ultima settimana di agosto, dove a colpi di campana si sfidano i migliori campanari della zona.
A ciò si aggiungono rappresentazioni in costume, taverne, osterie e spettacoli di ogni sorta.
Infine il Premio annuale critica cinematografica e televisiva “Castelli dell’Alta Marca Anconetana”.

GROTTE DI FRASASSI

Sono delle grotte carsiche sotterranee che si trovano nel territorio del comune di Genga, in provincia di Ancona. Il complesso delle grotte ricade all’interno del Parco naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.
Il complesso è formato da una serie di grotte di cui la prima, visitabile dall’attuale ingresso, è l’Abisso Ancona, enorme cavità che ha un’estensione di 180 x 120 m ed un’altezza di 200 m; è talmente ampia (oltre 2 milioni di m3 di volume) che al suo interno potrebbe essere contenuto senza problemi il Duomo di Milano.
Dal 1972 è sotto la tutela del Consorzio Frasassi, costituito dal comune di Genga e dalla Provincia di Ancona, con l’obiettivo di salvaguardarne e valorizzarne la fruibilità scientifica e turistica.

Dal 1º settembre 1974 parte delle grotte è aperta al pubblico, divenendo nel tempo una delle maggiori attrazioni turistiche delle Marche.

GROTTA DI SAN FRANCESCO

La grotta di San Francesco è ben visibile sul versante sud occidentale del Monte San Vicino alla quota di circa 1250 m, al di sopra della fascia rocciosa che si erge precipite dal limitare del bosco.
E’ un ambiente angusto, di quattro o cinque metri di profondità ed altrettanti di altezza, reso meno impervio da una radura che si allarga davanti; altre piccole cavità si aprono nelle vicinanze, il sito, utilizzato da frati eremiti, fù probabilmente adattato ad uso abitativo con una chiusura all’imbocco della cavità realizzata con muretti di pietra addossati alla roccia, di cui non rimane alcuna traccia. La grotta di San Francesco è ben visibile sul versante sud occidentale del Monte San Vicino alla quota di circa 1250 m, al di sopra della fascia rocciosa che si erge precipite dal limitare del bosco. F un ambiente angusto, di quattro o cinque metri di profondità ed altrettanti di altezza, reso meno impervio da una radura che si allarga davanti; altre piccole cavità si aprono nelle vicinanze, fl sito, utilizzato da frati eremiti, fii probabilmente adattato ad uso abitativo con una chiusura all’imbocco della cavità realizzata con muretti di pietra addossati alla roccia, di cui non rimane alcuna traccia.
Non è dimostrabile che il primo ad utilizzare la grotta sia stato proprio San Francesco, ma è certa la presenza dei suoi primi compagni, come ci ricorda un brano dei Fioretti di San Francesco: “…frate Bentivoglia, dimorando una volta a Trave Bonanti (l’attuale Ponte la Trave nella Valle del Chienti), solo, a guardare e a servire uno lebbroso, avendo comandamento dal Prelato di partirsi indi e d’andare a un altro luogo, lo quale era di lungi quindici miglia, non volendo abbandonare quel lebbroso, con grande fervore di carità sì lo prese e poselsi in sulla spalla e portollo dall’aurora insino al levar del sole per tutta quella via di quindici miglia insino al detto luogo, dov’egli era mandato, che si chiamava Monte Sanvicino. Il quale viaggio, se fosse stato aquila, non avrebbe potuto in così poco tempo volare: e di questo divino miracolo fu grande stupore e ammirazione in tutto quel paese”.

San Severino, si legge: “…siamo però certi che abbia il suo principio a tempo di S. Francesco, vicino all’anno 1239 o 1240 nell’aspra pendice dell’alto monte S. Vicino… L’essere il luogo del convento lontano da S. Severino, molto scosceso e pieno di rupi, fu da religiosi lasciato e vennero ad abitare dentro S. Severino…et il sito antico del monte S. Vicino che abbandonarono era in faccia alla fonte dei trocchi, che si conserva sino ai giorni d’oggi colla denominazione della grotta di S. Francesco”. La grotta rimase però nel cuore dei francescani che vi ricompariranno quasi due secoli dopo, ai primi del Quattrocento, con il movimento riformatore dell’Osservanza, poi Cappuccini; ben presto tuttavia, intorno alla metà del XV secolo, gli eremiti abbandonarono la grotta (definita dalle fonti parvo tugurìoló) per spostarsi definitivamente a San Severino Marche

PARCO ACQUATICO ELDORADO

Il Parco Acquatico Eldorado nasce nel 1985 per volontà di Rudy Panatta, vicino al Parco dei Monti Sibillini, alle pendici del Monte S. Vicino. Perso tra la natura incontaminata questa piccola fetta di paradiso permette di assaporare, tra sole e spruzzi, la freschezza dell’Estate all’interno dei suoi oltre 30.000 metri quadrati di superficie. Sfidare la potenza dell’acqua con i Big Twins, gli scivoli più lunghi d’Europa con impianto di risalita motorizzato, una fantastica laguna dove ritrovare i tuoi giochi da bambino, grandi vasche dove immergere le tue fantasie, immense piscine dove sbalordire i tuoi amici con i tuffi più incredibili, un relax totale in uno scenario da favola con la vasca idromassaggio da 24 posti con acqua riscaldata. E non solo! Al Parco Eldorado ti aspettano anche zone di relax e di verde, uno spazio riservato al gioco dei bambini, infrastrutture sempre all’avanguardia, zona bar, ed inoltre eventi di importanza nazionale come il Fitness Day e gli ormai storici e consolidati raduni di moto, Ferrari e Harley Davidson e la collaborazione con il Festival Internazionale del Folklore Terranostra!”